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Clinica Veterinaria Bilancino

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COMPORTAMENTO

Drs Alessia Gargani Medico Comportamentalista

CANI E BAMBINI
 INDICAZIONI PER UNA CONVIVENZA SERENA E SICURA

È grande premura della nostra categoria professionale adoperarsi affinchè venga diffusa una profonda cultura di prevenzione, al fine di prevenire incidenti e favorire una convivenza armoniosa e serena tra i cani ed i bambini.
Al momento si verificano ancora troppi incidenti ed occorre diffondere informazioni affichè il cane venga conosciuto, compreso nelle sue esigenze e correttamente detenuto.
Precisiamo subito che qualsiasi cane può mordere, grande o piccolo, maschio o femmina, “buono” o “cattivo”, secondo i criteri (profondamente sbagliati) che banalmente si seguono per definirli tali.
Tuttavia occorre tener presente che certe razze sono di fatto più pericolose di altre: per il potenziale lesivo dovuto alla mole (molossoidi) e per il grado di reattività. Esistono infatti cani più o meno reattivi di fronte a certi tipi di stimolo, e se il cane non viene correttamente educato e guidato a sviluppare adeguate capacità di autocontrollo, i comportamenti di un bambino (movimenti improvvisi e repentini, schiamazzi, gioco troppo eccitante, “dispettini” apparentemente innocui…) possono scatenare reazioni aggressive anche molto pericolose.
L’aggressività non è una malattia, né tanto meno un comportamento anomalo, è semplicemente una strategia adattativa che ciascuno di noi può decidere di mettere in atto in tutta una serie di circostanze, ad esempio, se si tratta di auto-proteggersi, oppure qualora non ci sentiamo compresi nei nostri bisogni essenziali, come il poter mantenere uno spazio di sicurezza, il poter dormire serenamente o il fatto di poter mangiare tranquilli in un clima di serenità.
Occorre educare il bambino al rispetto dell’animale, facendogli capire che il contatto e l’interazione fisica non sempre sono graditi, soprattutto quando il cane non ha la possibilità di sottrarsi (es. se sta riposando in un angolo della casa...); occorre educare il bambino a non disturbare un cane che riposa, che mangia o che gioca con un suo oggetto. A questo proposito, non è opportuno lasciare in giro risorse di valore come giochi, ossi, cibo in generale che il cane potrebbe voler proteggere, magari dopo averle nascoste in un luogo noto solamente a lui.
I cani devono essere educati in modo da non sentirsi in dovere di proteggere una qualsivoglia risorsa. Se si costruisce un rapporto basato sulla fiducia reciproca, la volontà di condivisione da parte del cane è assai naturale, questo invece non accade se si cerca di imporsi con prepotenza ed autorità sottraendo qualcosa all'animale. In questo caso il cane imparerà soltanto a tollerare un atto di prepotenza, e se decide di tollerarlo da parte del proprietario adulto, che magari teme e rispetta, non è detto che lo faccia poi anche con il bambino, anzi, è proprio sul bambino che potrebbe riversare tutta la rabbia e la frustrazione per qualcosa che comunque considera un sopruso.
Gli incidenti si prevengono quindi con l’educazione e con una corretta vigilanza e supervisione. Qualsiasi cane non deve mai, per nessuna ragione, essere lasciato da solo con il bambino prima dei 10 anni, e secondo il tipo di cane o di bambino, anche in seguito. Supervisionare correttamente significa farlo “attivamente”: l’adulto deve non solo esser presente, ma osservare e mediare il cane ed il bimbo che si relazionano.
Qualora questo non sia possibile è opportuno avvalersi di appositi spazi protetti utilizzando ad esempio cancellini e stanze divise. Esempio tipico… se devo lavare i piatti non tengo i cane ed il bambino nella stessa stanza, perché in quel momento sono di spalle e non vedo cosa succede. Sarà allora mia premura contenere i cani all'interno dello spazio protetto.
In alcuni casi può essere utile che il cane impari ad utilizzare un box in alcuni momenti della giornata, questo deve avvenire in maniera serena e positiva e assolutamente non punitiva ed emarginante. I momenti nel box non devono essere tanti; è assolutamente fondamentale che il cane ed il bambino vivano trascorrano insieme del tempo, condividano lo spazio sicuro in presenza dei genitori e sia favorito fin da subito il contatto reciproco che porta all'affiliazione.
Quando il bimbo inizierà ad interagire, tipo a 6 mesi (iniziano a star seduti), è opportuno iniziare a giocare, ad esempio sedendosi su una coperta con i genitori e permettendo al bimbo di lanciare pallina o i bocconcini…via via i giochi si evolveranno a seconda dell'età ma sempre sotto supervisione e controllo dell'eccitazione di entrambi da parte di un adulto.
È importante educare il bambino ad un contatto fisico corretto, pacato e rispettoso. Sono atroci quelle immagini che girano sui social network dove il bimbo cavalca l’animale, gli tira la pelle usandolo come un deambulatore, lo abbraccia quasi soffocandolo. Alla vista di queste immagini i battiti cardiaci di noi esperti del comportamento accelerano, perché per noi potrebbero essere il preludio di un potenziale e tragico incidente

Drs Alessia Gargani Medico Comportamentalista

Il gatto e la lettiera

Chiunque lo conosca sa quanta importanza abbia per il gatto la propria pulizia e quella di ciò che lo circonda.

I gatti sono infatti animali estremamente puliti e l'igiene, la collocazione e tutto quello che riguarda le loro lettiere ha un'importanza assoluta.

Spesso vengo contattata da proprietari disperati che non ne possono più di pulire pipì e feci dei loro mici in giro per casa, spesso accuratamente deposte tra i soffici cuscini del divano e le lenzuola immacolate. È importante sapere che questi problemi si risolvono di solito facilmente se impariamo a vedere le cose dal punto di vista del gatto.

In questi casi il termine che viene comunemente utilizzato per definire le gesta immonde dell'amico gatto è “dispetto”.

In realtà quando il gatto sporca nella cassettina ha bisogno di due cose: sentirsi al sicuro e pulito. Questo vuol dire che il numero delle cassettine dovrebbe essere quello dei gatti, più uno, in quanto il gatto desidera che le risorse necessarie a una sopravvivenza decorosa siano disponibili in abbondanza.

Non si può pensare che quattro o cinque gatti che condividono un appartamento possano usufruire di un'unica lettiera senza poi andare a cercarsi altri luoghi per sporcare! Se i gatti sono due, le cassettine dovrebbero essere tre. La sabbia dovrebbe essere completamente sostituita ogni 3-4 giorni (meglio metterne poca ma sostituirla spesso...) ed i bisogni, ovviamente nei limiti del possibile, rimossi appena il micio ha finito. Una volta a settimana la cassettina andrebbe lavata accuratamente con acqua calda e alcool.

Mentre il gatto sta facendo i bisogni si sente indifeso e vulnerabile. Le cassettine non devono essere collocate in luoghi di passaggio o magari davanti a porte e finestre attraverso le quali il gatto potrebbe avvistare potenziali pericoli o “aggressori”...

Il luogo ideale è un angolino tranquillo, a riparo da rumori e visioni indesiderate.

Un'altra cosa da tener presente è che il gatto è molto incline ad associare gli eventi. La cistite è una malattia abbastanza frequente nei nostri amici felini. Quando il micio fa la pipì, se affetto da cistite, prova una forte sensazione di bruciore. Questa sensazione può spaventare il gatto che attribuisce alla lettiera la responsabilità del dolore provato. In pratica fa un'associazione tra il dolore e la casettina, spesso fuggendo a “zampe levate”.

In seguito a questi episodi capita che il micio vada a fare la pipì in luoghi alternativi. Quando vengo consultata per un problema di eliminazione inappropriata nel gatto chiedo sempre un esame completo delle urine con sedimento, da effettuare dal proprio veterinario curante, per scongiurare ed eventualmente trattare una eventuale cistite concomitante.

Inoltre, alcuni gatti possono non gradire il tipo di granello che costituisce la lettiera, magari perché per loro è fastidioso al tatto…

Gli aspetti trattati sono linee generali e servono per addentrarsi un pochino nell' “universo-gatto”, per imparare a vedere alcune cose attraverso i suoi enigmatici occhi...ma come dico sempre ogni gatto è una storia a sé, ciascun individuo racchiude dentro di sé una storia, e quindi un mondo d'informazioni che possono essere utili a risolvere un problema.

Ricordate che un'eliminazione inappropriata (definizione difficile che si usa per indicare bisognini sparsi ovunque tranne che nel sito idoneo!) non è un dispetto; spesso è invece un sintomo e quindi una richiesta di auto per un disagio fisico o emotivo, quindi una punizione (urlo o peggio ancora il colpire il gatto fisicamente) non solo non risolve il problema, ma spesso peggiora la situazione.

Una visita specialistica può far emergere se e quanto un’eventuale stato di preoccupazione o stress dell’animale possa incidere sul problema e quindi fornire indicazioni e misure per risolverlo.